La Dorothy Circus Gallery di Londra è orgogliosa di presentare al suo pubblico Moonlight Pale Muses, mostra personale dell’artista francese Miss Van che inaugurerà in data 10 aprile 2021 presso la sede britannica della galleria con un’inedita serie di oli su tela. La mostra sarà visitabile al pubblico fino al 15 maggio 2021.
A cavallo tra le atmosfere proibite del Moulin Rouge e le bellezze rinascimentali del Botticelli, i soggetti di Miss Van conducono il visitatore lungo un viaggio di sensi incentrato ancora una volta sulla figura femminile, in quest’occasione declinata attraverso i molteplici costumi ritratti negli oli e nei disegni di Miss Van.
Vicina in questo ai colleghi SANER e Afarin Sajedi, i soggetti dell’artista ci conducono in un mondo animalesco di vistosi copricapi e travestimenti, in un rendezvouz folkloristico con gli stessi soggetti incontrati nei suoi viaggi, che influenzano l’artista a tal punto da riportarne su tela gli stimoli più significativi. Una donna contemporanea e emancipata che, novella Gulliver, reinterpreta e omaggia gli stimoli culturali assimilati in occasione delle sue peregrinazioni e, con la stessa curiosità e naturalezza del nobile inglese nato dalla penna irridente di Jonathan Swift nel 1726, li rielabora in una chiave personalissima e legata al femminile.
Le donne di Miss Van risultano infatti all’osservatore come emancipate, impavide, quasi sfrontate nella loro nudità e nel primitivismo dei costumi che però, più che a ricordare le atmosfere caraibiche della donna esotica di Gauguin, ci riportano come al termine di un lungo Gran Tour, in Francia, a casa, dritti tra le braccia della scandalosa Olympia di Edouard Manet.
Caratterizzate infatti da morbide curve, pelle di porcellana, e lunghi capelli a cascata su corpi sinuosi, i personaggi raffigurati in questa serie denunciano con forza la contro-tendente mentalità dell’artista, rivendicando un forte senso di emancipazione, di accettazione del proprio corpo, di sfida al normativo che, se possono magari ricordare iconograficamente il pittoricismo di un giovane Pietro da Cortona nel suo ciclo di Santa Bibiana, ci riportano concettualmente alle più violenti lotte per l’affermazione femminile, e alla pittura delle più intraprendenti Frida Kahlo e Tamara De Lempicka.
Una profonda chiave estetica legata al costume, dove la donna contemporanea ricerca la simbologia antica legata alla spiritualità locale, e la sacralità e la tradizione dei colori i cui singoli elementi vengono simbolicamente esplorati dalla pittrice; una sensibilità portata all’assimilazione dell’altrui cultura, mediata attraverso un’indagine minuziosa del materiale nel suo significato più simbolico e spirituale, dalla perla al lapislazzulo; una raffigurazione simbolica della donna che viaggia e che si muove e che ci sfida con la sua corporeità, non sono quindi che alcuni degli ingredienti presenti in questa nuova serie di Muse, provocanti e provocatorie nelle pennellate intense di quest’artista girovaga.