Festeggia il suo primo ventennale Armonied'artefestival, una delle kermesse culturali più importanti d'Italia, che si svolge nella maestosa ed insuperabile cornice del parco archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia, a distanza strategica fra Catanzaro e l'aeroporto internazionale di Lamezia Terme. " Venti anni rappresentano un tempo oggettivo ed esteso- ribadisce il direttore artistico Chiara Giordano- ma le storie di vita hanno sempre una dimensione aerea ed impalpabile, che risiede nello spirito di chi le ha vissute. Così per il Festival, per chi lo ha narrato e per chi lo ha ascoltato. E Scolacium, impareggiabile testimone di tutti gli spettacoli che abbiamo rappresentato e protagonista assoluto con la sua primigenia bellezza, è quel luogo dove il tempo passa. Per rimanere."
Dopo il generale periodo oscuro imposto dal Covid 19, ecco un segno di rinascita, un invito esteso alla bellezza con un cartellone di altissima qualità, in cui musica, teatro, danza, happening e visite guidate si succederanno per tutto il mese di agosto a partire dalla produzione originale del vernissage fissato per giorno 12, (ore 22) "Occidente da Oriente: nuove ed antiche rotte lungo terre e mari di mezzo", di cui saranno protagonisti il pianista internazionale Ramin Bahrami e l'attore emergente Francesco Colella.
Un viaggio/dialogo fra due mondi di simbolo e di significato, anche per la loro incidenza nei repertori più moderni o contemporanei, scaturiti da un'idea della Giordano, che ha raccolto l'entusiastico consenso di Bahrami, conosciuto ai più per il palpitante approccio filologico con cui sta ripercorrendo l'intera opera di Johann Sebastian Bach. Per entrare nel vivo della sua importante celebrazione, il festival ospiterà il 18 agosto un sinonimo di eccellenza totale, perchè i musicisti della Berliner Philharmoniker rientrano nel ristretto novero del prestigio assoluto; connotati dal memorabile rigore esecutivo che ne rappresenta il loro tratto più elevato, arriveranno in esclusiva nazionale esibendosi in formazione cameristica, denominata Philarmonische Camerata, sviluppatasi in seno alla compagine filarmonica. Ai maestri tedeschi il compito di declinare la piena sonorità sinfonica con la trasparenza e l'intimità camera-musicale, esplorando il rapporto tra individualità solista ed esecuzione di un ensemble totalmente omogeneo, che omaggerà la grande tradizione italiana con musiche di Vivaldi, Boccherini, Respighi e Rossini .
Il 19 un galà dal titolo già evocativo: "Di quell'amore che è l'anima", protagonisti tre fra le stelle italiane più luminose della lirica contemporanea internazionale: il tenore Francesco Meli, il baritono Luca Salsi, ed il soprano Eleonora Buratto. Interpreteranno Giuseppe Verdi in alcune tra le più straordinarie pagine di quelle opere che rappresentano nello stesso tempo Patrimonio universale dell’umanità e connotazione profonda e preziosa dell’Italia nel mondo, anche per il suo emozionante spirito patriottistico. Il 20 spazio ad una live performance ispirata dal secondo libro dell'Eneide, considerata come uno dei passi più violenti della letteratura mondiale. A questo capolavoro ed al suo poeta bucolico, Anagoor ha dedicato uno spettacolo fuori dalle convenzioni, intitolato proditoriamente Virgilio Brucia: protagonisti Marco Menegoni (recitato in latino) e Mauro Martinuz (live electronics), capaci di dare voce e corpo ad una lingua morta che invece non è mai stata così viva. Si prosegue il 21 con una rara e speciale occasione per incontrare un'artista dal carisma tracimante, come Gabriele Lavia, uomo dal pensiero profondo ed appassionato di grandi classici.
Questo assolo rappresenterà l'occasione per godere di una riflessione libera e sospesa fra poesia e filosofia, in quel recitare che è “dire” per Lavia, quel recitare che per lui significa inabissarsi e risalire "per restituire i raggi dell'oscuro", laddove "il compito dell'attore non è essere chiari, ma essere scuri". Il 22 è previsto il felice ritorno in Calabria del fisarmonicista francese Richard Galliano, considerato da molti il miglior interprete naturale del culto riconosciuto alla musica di Astor Piazzolla: lo attende un programma particolare, arguto, fascinoso, sponda ideale tra generazioni e stili musicali, geografie e culture.
Insieme all’eclettico flautista Massimo Mercelli ed al raffinato Quintetto dei Solisti Aquilani, Galliano condurrà la platea in un canovaccio che racconta di un sound elegante e levigato, con un pieno recupero dello stile melodico francese, annullando le distanze tra generi e stili: dal tango alla classica fino al jazz e alla “new musette”, di cui è l'esponente più accreditato. Ma Armonied'artefestival è ormai riconosciuto anche a livello internazionale come la casa della grande danza, anche quest'anno il livello di questa sezione si manterrà olimpico, con due appuntamenti presentati in autorevole esclusiva assoluta: il 23 ennesimo colpo di scena con “Les nuits barbares, ou les premiers matins du monde”, un'opera dedicata al tema dell'origine della cultura mediterranea a cura del coreografo franco-algerino Hervè Koubi, un vero gioiello che unisce la potenza ipnotica della parata da guerra e la precisione del balletto classico, portando agli occhi del pubblico ciò che di più affascinante c’è nell’incontro fra culture e religioni. Non lavorando sulla narrazione, ma sugli ambienti, sulla presenza della “carne” e la potenza delle immagini, la compagnia si trasforma da esercito di guerrieri a corpo di ballo o coro d’opera. Un’interazione stilistica, dove trovano posto persino la breakdance e l’hip hop, profonda e nello stesso tempo travolgente.
Il 28 invece, per la gran chiusura del festival di arti combinate ideato e diretto da Chiara Giordano, ci sarà l'icona del balletto mondiale Alessandra Ferri per Corpus Anima di cui l'etoile fuoriclasse sarà protagonista insieme ad Edward Watson , Giacomo Rovero, James Pett, Jordan James Bridge ed il quintetto accreditato all'ottimo violinista Alessandro Quarta. Per la Ferri è davvero arduo trovare dei superlativi più che semplici aggettivi: maestosa per classe ed eleganza, capace di realizzare una carriera fulminante, con gli osanna tributatogli da tutti i teatri del mondo nel riconoscere un talento superbo ed unico. Avendo consacrato la propria vita alla danza, la Ferri non è però riuscita a lasciare definitivamente il palcoscenico, a mettere un punto ad una parabola artistica che non teme confronti. Fortunatamente si potrebbe aggiungere. Dopo aver detto apparentemente addio alle scarpette nel 2007, è tornata con entusiasmo contagioso a sedurre le platee internazionali sette anni dopo, con la sua maturità appassionata e magnetica, affidandosi a coreografi d'alto bordo per restare a tutt’oggi una eterna e toccante Giulietta." E’ stato importante avere il coraggio di staccare- ricorda oggi- e guardarsi. Anche per comprendere che cos’è la danza, per me. La danza è la mia vita. Io sono viva quando ballo. Sono viva, creo, sono forza creatrice. E’ la vita."
Fra Koubi e la Ferri, ci saranno tre altri appuntamenti in cui svetta (25), l'happening con la leggendaria Marta Argerich, protagonista di un appuntamento speciale per quintetto e voce recitante, in un clima di finissima intesa artistica.Interprete eccezionale per temperamento e personalità, con più di sessant’anni di carriera alle spalle, la pianista argentina sospesa fra mito e realtà, è legata da un lungo e glorioso rapporto con l'Italia, che parte giusto dalla Calabria, proprio perchè a Crotone nacque il suo venerato Maestro Vincenzo Francesco Scaramuzza, il cui metodo ha poi formato altre illustri personalità. Un personaggio davvero atipico nella tipica austerità della musica classica: un carattere indomabile che spesso le ha fatto cambiare repertorio e continente, la Argerich tecnicamente è un portento, eccellendo soprattutto nell’esecuzione delle ottave a velocità insostenibili per molti altri, nel controllo delle dinamiche, nella personalissima fluidità dell’articolazione, che si potranno ammirare nel repertorio scelto che prevede gli amati Shostakovich, Ravel, Schumann e Liszt. il 26 il teatro drammatico di Emma Dante, che porterà in scena "I messaggeri", la sua nuovissima pièce ispirata dalle tragedie greche di Euripide e Sofocle, che a ben guardare in questo periodo di sofferenza ed isolamento imposto dal virus, ci ha riguardato a breve distanza, assomigliando ai nostri messaggeri contemporanei, testimoni di dolore e lutto nelle cifre asetticamente diffuse sera dopo sera.
"Se accostiamo il racconto della Protezione Civile a quello delle tragedie greche- ribadisce la regista- infatti, tra il bollettino quotidiano e la narrazione dei messaggeri, troveremo molte analogie. Il messaggero arriva più o meno verso la fine della giornata in cui si svolge la storia e rivolgendosi direttamente al pubblico, come in un telegiornale, descrive per filo e per segno il racconto dell’orrendo evento. Strutturalmente l’episodio del messaggero è svincolato dal resto della tragedia e resta un racconto a sé stante con un inizio, uno svolgimento e una fine, con la perfetta complicità delle musiche curate dai fratelli Mancuso. Il 27 ennesima produzione originale del Festival, fra Italo Calvino e Claude Debussy con "Tarocchi, rotte di visioni e svelamenti", sapiente e raffinata trasposizione strumentale di pagine molto note e amate, con le trascrizioni di Giovanni Mazzuca e le coreografie di Filippo Stabile nell'esecuzione impeccabile del classicaensamble. "Da oggi Armonied’artefestival -conclude la Giordano- è anche “nuove rotte mediterranee”, ed è un più potente concept che si aggiunge al concetto perdurante di “Armonia” – delle e tra le arti – come valore e sistema di positività diffusa, condivisa e funzionale. Anche per questo ho avvertito con immensa emozione il segno - e tutta la filosofia di cui si sostanzia - che Michelangelo Pistoletto (sua l'immagine grafica del 2020), ha dedicato al Festival, la cui significanza rappresenta davvero lo spirito più profondo, e da sempre, della rassegna.