De “L’Anima e le Forme”, dei luoghi e delle bellezze. Muove sotto questa luce la VI^ edizione del Festival della Bellezza di Verona, tra le principali manifestazioni nazionali con grandi eventi esclusivi e con 28 appuntamenti in alcuni dei più prestigiosi teatri storici italiani.
Dal 29 maggio al 16 giugno, più un evento in Arena il 26 agosto, il Festival della Bellezza ha come tema quest’anno “L’Anima e le forme”, quale riferimento all’omonimo testo di György Lukács sulle forme del rapporto tra uomo e assoluto.
Un file rouge si snoda sulla rappresentazione artistica dello spirito tra musica, letteratura, filosofia, pittura, teatro e cinema che vive in questo festival, promosso dal Comune di Verona, ed organizzato dall’associazione Idem sotto la direzione artistica di Alcide Marchioro. Il festival, ispirato a Dante e Shakespeare, prende il via mercoledì 29 maggio al Teatro Romano con una riflessione sull’amore e la passione nell’Inferno dantesco con Massimo Cacciari e Giancarlo Giannini e si chiude all’Arena di Verona il 26 agosto con la prima mondiale del balletto “Romeo & Giulietta “ di Prokofiev con Sergei Polunin.
Ma gli eventi oltre al Teatro Romano, al Teatro Filarmonico e al Giardino dei Giusti e in Arena a Verona andrà oltre confine per far tappa in altri luoghi deputati della cultura italiana: dal Teatro Olimpico di Vicenza al Teatro Bibiena di Mantova fino al Teatro al Vittoriale a Gardone Riviera.
Il legame tra poesia e musica caratterizzerà tutti gli appuntamenti musicali: dal concerto-reading di Patti Smith, che l’11 giugno al Teatro Romano connette rock e simbolismo, ai versi di Leonard Cohen nel gioco sacro dell’eros interpretati da Marco Ongaro il 9 giugno al Giardino dei Giusti; Morgan con alcune sue hit dall’album Canzoni dell’appartamento insieme a canzoni di grandi artisti, come i Pink Floyd, David Bowie, i Queen; Vinicio Capossela l’ 8 giugno al Teatro Romano, presenta un concerto ideato per il festival sugli incantamenti della Bellezza. Lo spirito classico della musica è invece espresso dal prodigio undicenne Alexandra Dovgan con la sua interpretazione dei preludi di Chopin nel concerto del 16 giugno al Teatro Filarmonico.
L’espressione multiforme dell’anima trova un punto di raccordo nell’arte cinematografica legata alla letteratura, al teatro, alla musica. Alessio Boni, il 31 maggio al Teatro Romano, racconta così la messa in scena dei protagonisti di capolavori letterari; e il grande compositore Michael Nyman il 30 maggio, propone un concerto speciale con memorabili colonne sonore e la proiezione di sequenze di film. I due più visionari maestri del cinema vengono raccontati in loro vicende emblematiche: Federico Buffa il 4 giugno porta in scena l’epopea di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, punto di svolta nella rappresentazione del rapporto tra l’uomo e il cosmo, mentre Andrea De Carlo il 16 giugno al Giardino dei Giusti narra lo stile e la personalità di Federico Fellini e la loro collaborazione. Il cinema d’autore italiano è raccontato da due grandi protagonisti: Matteo Garrone (Teatro Romano, 14 giugno) parla di come prende forma artistica una storia di cronaca o letteraria, mentre Laura Morante tratta le sue esperienze di musa e interprete per grandi registi in film divenuti cult movie.
L’indagine sull’anima conduce anche all’incontro dei due più grandi ed enigmatici eroi letterari: Massimo Recalcati (Teatro Romano, 7 giugno) riflette sulla figura di Gesù, e Fabrizio Gifuni (2 giugno) su quella di Amleto. Oltre ai capolavori di Shakespeare e Dante, il festival affronta anche l’altra somma architettura letteraria dello spirito, la Recherche di Marcel Proust, attraverso la sagace critica di Alessandro Piperno (Giardino dei Giusti, 14 giugno); in connessione col senso dello snobismo in Proust, sono proposti due appuntamenti sul dandismo e la vita che imita l’arte: Vinicio Capossela (8 giugno) racconta le gesta e la sensibilità di Oscar Wilde, Giordano Bruno Guerri quelle di Gabriele D’Annunzio.
Sulla genesi dell’anima e i suoi equivoci è la riflessione filosofica di Umberto Galimberti (Teatro Romano, 6 giugno); Giuliano Ferrara al Teatro Romano il 9 giugno narra la versione aristocratica dello spirito ai tempi dell’Ancien Régime, e Arturo Brachetti racconta il rapporto tra personalità e trasformazione. L’arte è come sempre protagonista di riflessioni intorno alla Bellezza. Vittorio Sgarbi il 5 giugno al Teatro Romano sarà in scena con il suo spettacolo su Raffaello in prima nazionale, mentre Melania Mazzucco il 15 giugno al Giardino dei Giusti analizza l’immagine della metafisica dal Beato Angelico a Paul Klee.
Philippe Daverio “Ambasciatore della Bellezza”, in questa edizione del festival, per la prima volta, porterà la grande kermesse oltre le mura di Verona proponendo riflessioni connesse a quattro teatri storici di grande tradizione artistica. Al Teatro Romano di Verona (10 giugno) racconta un artista emblematico per il tema dell’edizione, Piero della Francesca e le sue geometrie dell’anima; al Teatro Olimpico di Vicenza (11 giugno) il significato dell’architettura di Palladio e lo spirito delle forme; al Teatro Bibiena di Mantova (12 giugno) una corrispondenza tra gli enfant prodige Mantegna e Mozart, superstar della loro epoca; al Teatro del Vittoriale a Gardone Riviera (15 giugno) il sex appeal dell’arte con seducenti riferimenti alla Belle Époque. Gli eventi sulla bellezza ideati in format teatrale, con concerti e spettacoli unici o in prima nazionale, sono rappresentazione di un Festival che è oggi un unicum nel panorama culturale italiano.