La mostra Auto che passione!, che si tiene al m.a.x. museo da ottobre 2018 a gennaio 2019, è frutto di un attento studio sul tema automobilein cui grafica e design si intrecciano all’interno delle varie fasi storiche fino alla contemporaneità rivolgendo uno sguardo anche al futuro.
L’inizio del XX secolo porta con sé tutta una serie di scoperte e cambiamenti che ancora oggi condizionano la nostra esistenza: la rivoluzione industriale e con essa la rivoluzione culturale, che ne è alla base, hanno creato le premesse per un mondo diverso, ricco di nuove opportunità. Ma è sicuramente il tema della grafica e del design che sancisce il nuovo ruoloassunto dalle carrozzerie delle automobili, viste non più solamente come oggetti funzionali, ma elevate a un prodotto di design che di fatto completa il modo quotidiano di concepire la vita e di intrecciarsi con le sue esigenze pratiche e al contempo estetiche. Con il trascorrere dei decenni lo sviluppo delle tecnologie propone una inedita veste creativa realizzata attraverso una vasta offerta di corpi-vetture dalle molteplici fogge di telai, scocche e lamiere stampate.
Quindi design, stile e grafica, intesi come elementi espressivi della cultura di un’epoca, si catalizzano nell’automobile che, nelle mani del designer, diventa un vero e proprio “oggetto di culto” in cui si identifica lo spirito della società di un periodo storico: dal Liberty al Déco, dal Neorealismo al Postmodernismo, il tutto reclamizzato in manifesti, cartoline e pubblicità varie che immedesimano l’identità del marchio. In questo contesto l’esposizione si propone di indagare in quale modo l’automobile possa essere considerata: non solo, come si fa abitualmente, sotto il profilo storico e tecnologico, ma anche dal punto di vista estetico, simbolico e sociologico, aspetti che sono propri del moderno prodotto industriale, oggetto capace di suscitare profonde emozioni.
In mostra al m.a.x. museo sono esposti i materiali cartacei di réclame realizzati su incarico delle singole ditte da grandi maestri della grafica: da Marcello Dudovich a Leopoldo Metlicovitz, da Achille Mauzan a Plinio Codognato, da Marcello Nizzoli a Max Huber, da Giulio Confalonieri a Pierluigi Cerri. Una sezione a parte è dedicata al fenomeno del cartellonista Carlo Biscaretti di Ruffia che è stato anche l’ideatore del primo museo dedicato all’automobile, con sede a Torino.