Giornalista, critica e promotrice dell’arte italiana tra le due guerre, Margherita Sarfatti (1880 - 1961) brilla nel panorama internazionale del primo Novecento per cultura, talento e ambizione. La nascita in una facoltosa famiglia israelita, l’istruzione con illustri precettori e la spiccata personalità delineano la figura di una donna colta e appassionata, ma anche complessa e controversa. Amica di intellettuali e artisti, socialista e poi sostenitrice del regime fascista, lega il suo nome al gruppo di Novecento Italiano, che segue nella prima formazione e promuove con tenacia dal 1924 superando i confini nazionali. Sono gli anni del ritorno all’ordine e del recupero della tradizione artistica, che Sarfatti interpreta coniando la celebre definizione di “moderna classicità”.
Dagli esordi giovanili alle vicende del secondo dopoguerra, l’esposizione del Mart fa luce sull’ambizioso programma di espansione culturale di Sarfatti, con particolare attenzione alle mostre organizzate in Francia, Germania, Olanda, Ungheria, Svizzera, Scandinavia, Argentina e Uruguay. Il racconto è scandito dai principali episodi che hanno segnato la vita di Sarfatti: i primi contatti con la vivace scena artistica milanese, l’affermazione come scrittrice e critica, la relazione con Benito Mussolini e il ruolo assunto nella propaganda dell’ideologia fascista, la rottura con i centri del potere, la fuga all’estero a seguito delle leggi razziali e il rientro in Italia dopo la guerra. A documentarne le circostanze sono i materiali del prezioso Fondo Sarfatti, giunto a Rovereto nel 2009 e conservato nell'Archivio del '900 del Mart.
Organizzata in sei sezioni tematiche, la mostra presenta cento capolavori di trenta grandi maestri come Boccioni, Bucci, Carrà, Casorati, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Marussig, Morandi, Oppi, Rosso, Severini, Sironi, Wildt.
L’esposizione a Rovereto è frutto di un progetto unitario tra Mart e Museo del Novecento di Milano, con un unico catalogo edito da Electa. Le due mostre, autonome e complementari, permettono di analizzare la complessa personalità di Sarfatti, con un affondo sull’arte degli anni Venti a Milano e una prospettiva sul ruolo di Margherita ambasciatrice dell’arte Italiana nel mondo.