La Fiera internazionale organizzata da Lobo Swiss e diretta da Luigi Belluzzi attira sempre di più l'interesse del collezionismo internazionale e il format segna una crescita sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Per il 2018, WOPART si presenta con 81 gallerie internazionali nella Main Section e, per la prima volta, aggiunge Emergent, una nuova sezione con 11 gallerie dedicate ai talenti emergenti.
La manifestazione, dedicata alle opere realizzate esclusivamente su supporto cartaceo, dall’antico al contemporaneo, all’interno dello spazio fieristico, per questa edizione, apre anche una VIP LOUNGE e affianca a REAL, la Rassegna di Editoria d’Arte di Lugano, una panoramica di editoria d’arte con 11 stand dedicati a editori internazionali di genere tradizionale che utilizzano la stampa a caratteri mobile o l’incisione e le case editrici specializzate in libri fotografici e libri d’artista più contemporanei. Mostre, incontri, talk e iniziative collaterali all’interno della Fiera e nella città di Lugano completano il programma di WOPART, un appuntamento d’arte su carta che offre un percorso tra tecniche, linguaggi ed epoche diverse.
Le gallerie presenti offrono una straordinaria panoramica di opere di grandi autori del passato e del presente e sono state selezionate da un comitato scientifico presieduto da Giandomenico Di Marzio giornalista, critico e curatore d’arte contemporanea e da Paolo Manazza, pittore, giornalista specializzato in economia dell’arte e ideatore del format di WOPART.
Quali sono gli obiettivi di questa fiera?
Paolo Manazza: Il cuore della manifestazione è sempre quello. Esporre solo ed esclusivamente le opere che hanno come supporto la carta di qualsiasi epoca, di qualsiasi dimensione e di qualsiasi segmento. In queste edizioni ci siamo resi conto che la manifestazione ha sempre di più un cuore anche di cultura e la carta, nell’epoca del suo assassinio sul web, è diventata essa stessa una sorta di icona già di per sé. E, secondo me, anche questa terza edizione è solamente il preambolo di quello che potrà essere il futuro. Comunque il marchio WOPART è un format che in teoria può espandersi in tutto il mondo perché è foriero di questa caratteristica precipua, cioè la carta, una nicchia colta ma nello stesso democratica che avvicina sempre di più persone al mondo dell’arte.
E quali sono i criteri di selezione che segue il comitato scientifico di WOPART?
Giandomenico Di Marzio: Selezionare gallerie di alta qualità, anche piccole gallerie e piccoli espositori ma dove la qualità stia sempre al primo posto. È una politica che stiamo seguendo perché chiaramente alla terza edizione stiamo cercando di rendere questa fiera sempre più internazionale e il pubblico a cui ci rivolgiamo è un pubblico di italiani e anche internazionale che converge su Lugano. Non è una manifestazione in competizione con Art Basel. A noi interessa soddisfare un collezionismo di nicchia, raffinato e nello stesso tempo dare un input a un collezionismo giovane che può accostarsi all’acquisto di opere di qualità di artisti molto importanti ma con prezzi accessibili. Si possono trovare, come è avvenuto l’anno scorso, acquarelli di Kandinsky o disegni di Picasso e rarità come il disegno del Guercino dell’edizione scorsa che costava 30mila euro. Questo collezionismo è un collezionismo raffinato e informato che conosce l’importanza del disegno artistico sia come elemento propedeutico a un’opera maggiore ma anche semplicemente legato più strettamente all’idea dell’artista. Quest’anno il livello si è alzato ulteriormente e sono entrate gallerie importanti come Sperone Westwater di New York, hanno riconfermato gallerie italiane come Lia Rumma, è entrata Raffaella Cortese e ci sono nuove gallerie di Zurigo. Nel Comitato Scientifico ci sono galleristi ed esperti che hanno interesse in prima persona ad avere un collezionismo di pregio e alta qualità.
Le opere su carta rappresentano una nicchia di mercato in crescita?
Paolo Manazza: “Negli ultimi dieci anni questa nicchia di mercato si è sestuplicata. I prezzi dei disegni Old Masters degli ultimi cinque anni, sono cresciuti del 60%. Quelli delle opera su carta del Contemporary di circa il 25% e quindi il mercato sta mostrando tantissima attenzione proprio perché è una nicchia in grado di coniugare la qualità, di rappresentare un segmento altamente colto del collezionismo e di avere quella caratteristica di “democraticità”, cioè una maggiore accessibilità. È questa la verità lapallisiana che rende popolare e fa crescere questo mercato.
E tra le iniziative in programma?
Giandomenico Di Marzio: Ci sono collezionisti importanti che ci danno manforte a Lugano come Giancarlo e Donna Olgiati e altri fini esperti di Lugano. Cresce interesse anche da parte degli operatori economici e delle Banche. Anche le istituzioni di Lugano e i vertici dei musei sono attenti e sostengono questa manifestazione. E, durante la Fiera, abbiamo lanciato tra le tante novità, un progetto di ART WEEK, un momento di turismo culturale, con visite alle mostre che si svolgono a Lugano, da Magritte al LAC, alla Fondazione Braglia sul Lungolago che ha una grande raccolta di espressionisti tedeschi e di nuovi realisti. Sono visite d’arte in molti luoghi per far crescere il bacino luganese per quanto riguarda il collezionismo d’arte e gli appassionati. E, tra i focus espositivi, Nicoletta Rusconi che aveva già lavorato nel passato con tanti artisti e fotografi e oggi continua con la sua associazione culturale Nicoletta Rusconi Art Project nel suo spazio Cascina Maria ad Agrate Conturbia, per la VIP LOUNGE espone Viaggio nel tempo.Un racconto per immagini, un piccolo museo di opere fotografiche su carta. E un altro focus d’eccellenza è dedicato a Joseph Beuys , maestro Tedesco dell’Arte concettuale (il titolo dell’esposizione è Buby Durini for Joseph Beuys: Difesa della Natura in the world) una mostra di gigantografie prestate a Wopart dalla Kunsthaus di Zurigo. Le foto sul progetto Difesa della Natura di Beuys furono scattate dal fotografo Buby Durini, che fu al fianco dell'artista negli anni in cui quest'ultimo fu fortemente sostenuto dalla critica e mecenate Lucrezia De Domizio Durini. Proprio la De Domizio, che è membro onorario della Kunsthaus, sarà ospite d'onore della fiera e sabato alle 17 terrà un'attesa conferenza sul maestro tedesco a cui seguirà la proiezione in anteprima del film Beuys Frames. E, tra gli incontri su Finanza e Cultura spicca Come guadagnare soldi e bellezza, insieme, un talk con Paolo Manazza e Antonio Biffi, Ceo di Hammer Partners – Indipendent Equity Research di Lugano.
Paolo Manazza: Mi sono inventato una formula che presento in questo talk con un gruppo di investitori finanziari che raccolgono e fanno alte performance di investimento sui titoli per cercare di coniugare i soldi e l’arte. E il mio intento è quello di convincere queste persone a creare un pacchetto in cui chi mette dei soldi per il primo anno non ha spese di commissioni e una parte di questo ipotetico guadagno viene convogliato in acquisti d’arte e un’altra parte in attività di charity su una onlus.