La Galleria Mizar apre le porte a Michael Tsegaye e Engdaget Legesse, con l’esposizione Territori intrecciati, dal 19 giugno al 14 luglio, in collaborazione con Monica Cembrola for Art Foundation e il patrocinio di AssoImmobiliare.
Per la prima volta insieme a Roma, i due artisti etiopi raccontano, attraverso fotografie e dipinti, le impressioni di un continente in continuo e rapido cambiamento.
Due diversi punti di vista unificati dalla curatela di Monica Cembrola, grande appassionata di arte ed estetica, che dal 2015 si impegna, con la sua fondazione, a promuovere l’arte in tutte le sue forme, finanziando borse di studio per artisti in partenariato con l’Ecole Nationale des Beaux Arts di Parigi e con la collaborazione della Fine Art School di Addis Abeba.
L’arte come forza trasformativa, capace di promuovere profondo rinnovamento, non solo metaforico ma sociale, concreto, esistenziale. I due autori della mostra “Territori Intrecciati” ci regalano una costellazione di voci e immagini a testimonianza del potere rigenerativo dell’empatia. Un vero e proprio story telling, secondo una linea di sguardo orizzontale quasi cinematografico. Attraverso un’alternanza tra foto e dipinti si dipana il racconto delle dinamiche della vita dei rifugiati e degli immigranti, quale l’esilio, il dislocamento, la discriminazione, il sogno, le tradizioni che si intrecciano. Lo spettatore nel momento mimetico dell’apprendimento di queste opere, può sviluppare una prospettiva critica che include “empatia” come conoscenza sensuale : l’insopportabile è visto come se da un “terzo occhio”. La conoscenza è raggiunta costringendoci ad abbandonare la razionalità strumentale e tendendo verso una comprensione più sensuale che amalgama sentimenti e riflessione conoscitiva.
I due artisti vantano una lunga serie di partecipazioni a rassegne e mostre internazionali.
Michael Tsegaye vince nel 2011 il primo premio al concorso European Union-African Union photography competition, espone anche nelle principali capitali artistiche internazionali, come New York, Parigi, Berlino e Madrid, e dal 22 giugno sarà uno dei protagonisti della mostra dedicata dal MAXXI all’arte africana contemporanea “Road to Justice”.
Endgaget Legesse rappresenta l’Etiopia alla 49esima Biennale di Venezia nel 2001, e dagli anni ‘90 le sue opere sono esposte in collettive e mostre monografiche nelle grandi città europee, africane ed americane.
In anteprima, ma in linea con il progetto sperimentale dell’importante museo romano, la Galleria Mizar riflette sulle scottanti questioni sociali della migrazione, della discriminazione e dei violenti cambiamenti urbanistici.
La Galleria Mizar, già Galleria Marino, ha alle spalle una lunga storia espositiva che va dalla fine degli anni ’60 ad oggi e che vanta la presenza di quasi tutti i grandi nomi dell’arte moderna e contemporanea italiana e, in parte, anche europea, quali ad esempio Giorgio Morandi, Alberto Burri, Lucio Fontana, Pablo Picasso, Joan Mirò, Jannis Kounellis e molti altri.
Mostrandosi attenta ai nuovi orientamenti del mercato artistico internazionale, è oggi lieta di arricchire la sua importante rosa di artisti con i nomi di Tsegaye e Legesse, esponenti della nuova arte africana. Una parte del ricavato dalla vendita delle opere sarà devoluta ai progetti della Monica Cembrola for Art Foundation.