Dal 13 febbraio all’8 aprile 2018, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, nell’ambito delle attività di valorizzazione del proprio Medagliere, celebra Piero Monassi (Buja, UD, 1934), uno dei più importanti medaglisti-incisori italiani del Novecento, esponente di spicco della scuola friulana, con una mostra dal titolo Il cammino di un artista-medaglista.
L’esposizione, curata da Giancarlo Alteri, Capo Gabinetto numismatico della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, presenta 70 medaglie di Monassi, oltre a quelle di altri autori, donate dallo stesso Monassi all’Ambrosiana.
Piero Monassi si è diplomato alla Scuola d’Arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di Roma, completando la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. È l’ultimo esponente della scuola medaglistica friulana, che nell’arte del “picciol cerchio”, come Benvenuto Cellini definiva la medaglia, ha prodotto tanti talenti, a cominciare dallo zio, Guerrino Mattia Monassi, capo-incisore della Zecca di Stato di Roma e suo grande maestro.
L’accuratezza dei dettagli, la capacità di sintesi, l’equilibrio e l’armonia della composizione sono le caratteristiche fondamentali del suo stile. Ogni sua opera è frutto di una lunga meditazione, di un approfondito studio del soggetto da immortalare sul dischetto metallico, puntualmente trattato, quindi, con arte e mestiere. La sua produzione finora ha spaziato nei campi più diversi: dal religioso, al civile, allo storico, fino al commemorativo di eventi e di personaggi, che una nutrita committenza gli ha di volta in volta commissionato.
Tra le opere esposte, si segnala la medaglia che riproduce il Tondo Taddei, realizzato in occasione del completamento della serie delle 60 medaglie, intitolata The Genius of Michelangelo, emessa dal 1969 al 1975 in occasione del quinto centenario della nascita di Michelangelo. Essa presenta il famoso bassorilievo marmoreo del genio rinascimentale italiano, conservato alla Royal Accademy di Londra, in cui san Giovannino mostra un cardellino, simboleggiante la Passione, a Gesù Bambino che, impaurito, si rifugia tra le braccia della Madre. Un’altra opera di rilievo è la placchetta incisa raffigurante il volto della Sacra Sindone eseguita in occasione dell’ostensione della reliquia a Torino nel 1978.
Una menzione speciale meritano i lavori che Monassi ha realizzato sulla storia passata e attuale della sua terra e in particolare quelli che ricordano il tragico terremoto che colpì il Friuli nel 1976. Tra queste spicca Sismo, la medaglia che presenta al recto, la cartina geografica del Friuli percorsa e devastata dalle onde sismiche che ne increspano la superficie a partire dall’epicentro tellurico, dove un insieme di travi accatastate le une sulle altre va a formare croci che rievocano gli edifici distrutti dalla furia devastatrice, mentre gocce di sangue simboleggiano i morti e i feriti. Sul verso, invece, il campo è occupato quasi del tutto da una parete in mattoni disposti orizzontalmente e ancora non perfettamente allineati con inciso il giorno del terremoto, 6 maggio 1976, e in rilievo il nome della regione e l’ora del terremoto.