Dal 4 al 30 marzo 2018, il CMC - Centro Culturale di Milano, in Largo Corsia dei Servi 4, ospita Mondo Piccolo la mostra di Paolo Simonazzi (Reggio Emilia, 1961) che presenta 40 fotografie dell’artista reggiano che documentano la sua ricerca sui luoghi, sulle persone e sulla memoria di quella piccola porzione della Bassa padana che è stata d’ispirazione ai libri di Giovannino Guareschi.
La rassegna, curata da Denis Curti, è anche un ideale omaggio allo scrittore emiliano, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, che proprio a Milano trascorse un lungo e prolifico periodo della sua produzione letteraria e pubblicistica.
In questo lavoro, frutto di un progetto avviato fin dal 2006, l'interesse e la sensibilità di Paolo Simonazzi indagano quei dettagli e quegli angoli poco visibili che appartengono ai ricordi e alla storia minima di una zona e dei suoi abitanti, dal secondo dopoguerra ai nostri giorni, che costituivano le fondamenta del Mondo piccolo che è stato da sfondo alle vicende di Peppone e don Camillo nei romanzi di Guareschi.
Quello che Simonazzi mette in scena è un microcosmo che ha come scenario un'Italia semplice e profondamente legata alle sue radici contadine e avvolta attorno al Grande fiume, il Po, fonte di vita e di morte per i piccoli paesi che si affacciano sulle sue sponde.
Come scrive Denis Curti, nel suo testo in catalogo, “Nelle brevi sequenze, dalle quali emergono ambienti e personaggi per nulla scalfiti dal tempo, Simonazzi sembra domandarsi cosa resta, oggi, della purezza di quel mondo così calorosamente narrato: dell’Italia semplice e dei piccoli centri agricoli degli anni Cinquanta, della cultura contadina, delle tradizioni e dei saperi che allora si tramandavano di padre in figlio”.
“E proprio in questa prospettiva - prosegue Denis Curti, che fa delle radici e della cultura visiva dei riferimenti imprescindibili, Simonazzi riscopre i suoi luoghi dell’anima nelle nebbie mattutine di quell’ampia pianura che solo a tratti appare interrotta da contesti surreali e silenzi assordanti”.
Simonazzi cattura col suo obiettivo tutto questo universo di tradizioni, di luoghi ammantati dalla nebbia padana, di persone semplici animate da buoni sentimenti, con lacerti del moderno che qua e là irrompono a fare da contrasto e il suo lavoro arricchisce quell’immaginario che ha ispirato grandi autori quali Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Gianni Celati, Cesare Zavattini, Paul Strand, Luigi Ghirri e tanti altri.