La Galleria Nicola Pedana è lieta di presentare Unfolding, un progetto di Matteo Montani a cura di Alessandra Troncone, che si dispiega in tre tempi e luoghi diversi: la Reggia di Caserta, dove verrà presentata una scultura dell’artista; la galleria Nicola Pedana, che ne ospita la mostra personale e il museo MADRE, dove al termine del progetto sarà presentata la pubblicazione che documenta gli sviluppi del progetto.
Pur essendo caratterizzati da una propria autonomia, i tre momenti sono legati tra loro da un profondo filo concettuale: la trasformazione della materia e della forma, il rivelarsi e scomparire dell’immagine, la suggestione di una dimensione altra, sono alcuni dei temi che connettono tra loro queste occasioni espositive e di riflessione sul lavoro di Montani. Il titolo Unfoldingsottolinea un’idea di svelamento che investe tanto la forma quanto l’aspetto materico-processuale, suggerendo il lento schiudersi da una condizione di invisibilità a una presenza percepibile. Al centro vi è l’idea di un processo che si compie sotto gli occhi dello spettatore, reso partecipe delle trasformazioni visive e materiche cui le opere stesse sono soggette.
L’intervento nella galleria Nicola Pedana prevede la realizzazione di un walldrawingsu uno dei muri della galleria utilizzando la tecnica della “pittura a scomparsa” (vanishing painting) per dar vita a figure che appaiono e scompaiono alla vista secondo una particolare tecnica messa a punto dall’artista. Punto di partenza per Montani è una ricerca intrapresa alla fine degli anni Novanta; per questo progetto, l’artista riprende infatti la tecnica già sperimentata nelle Emersioni, esposte al MUSPAC de L’Aquila (1999), allo Studio Casoli di Milano (2000) e al Premio Suzzara (2001) che prevede l’abrasione diretta su tavola o parete di strati successivi di colore poi interamente nascosti dal bianco. In questa nuova produzione, il processo viene completato dalla presenza di un nebulizzatore d’acqua che, irrorando la superficie del muro, permette la “riemersione” delle figure sottostanti e poi la loro successiva “sparizione”, una volta asciugatasi la superficie. La realizzazione del walldrawing sarà accompagnata dall’esposizione di studi, ovvero piccole sculture e studi di figura realizzati a olio blu reale su carta nera.
Matteo Montani è nato a Roma nel 1972. Le sue opere ad olio su carta abrasiva, con la recente aggiunta - oltre che del Blu Reale che lo contraddistingue - di policromie e polveri metalliche, ci rimandano a paesaggi mentali e rarefatti sempre in bilico, sospesi tra un contesto di meditativa intimità e di apparizioni che si articolano in una dimensione rivelatoria. Nel corso della sua carriera ha collaborato in maniera continuativa con la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini (2005/2017), esponendo anche con altre gallerie quali Marilena Bonomo a Bari, Sergio Casoli a Milano, Valentina Bonomo a Roma, Otto Gallery a Bologna e Luca Tommasi Arte Contemporanea.
Nel 2001 è vincitore del XL Premio Suzzara. Nel 2008 partecipa alla Quadriennale di Roma e tiene la sua prima mostra museale al MAR di Ravenna. Del 2011 è la sua prima mostra personale all’estero al MuseumAmDom di Wuerzburg in Germania, città che ospita anche una sua grande opera all’interno del Duomo. Nel 2013 è vincitore del premio speciale OrenioMichetti. Espone a New York nel 2010 e nel 2016, presso la Elkon Gallery. Nel 2015, a seguito della mostra personale Andarsene al Museo Andersen di Roma, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea acquisisce una sua opera sperimentale: una scultura che, sciogliendosi, diventa un’opera bidimensionale.Sue opere si trovano in prestigiose collezioni quali la Collezione Artefiera di Bologna, la collezione Unicredit e la collezione Vaf, oltre che in importanti collezioni private in Europa e negli Stati Uniti.