L'esposizione Vertically third dimentions di Antonella Mason, che ha luogo nella Sala nobile del Palazzo della Ragione di Asolo, sotto il patrocinio del Comune di Asolo e del Museo Civico, di cui il Palazzo fa parte, è stata promossa dalla Fondazione Sanità- Onlus e dall’Associazione Amiche per la Pelle, che operano e si prodigano per le donne, con vari progetti di prevenzione del tumore al seno e di supporto psicologico; e altresì con iniziative volte alla umanizzazione della cura, che si rivelano molto importanti durante l’iter della malattia. All’insegna dello slogan “Donne verso un nuovo equilibrio” il dialogo si integra con l’ambiente esterno abbracciando anche le possibilità di distensione che l’arte, nelle sue diverse manifestazioni, può offrire.
Un’opportunità in tal senso la offre con questa mostra Antonella Mason – nata a Mogliano Veneto e attiva dal 2000 a New York – attraverso una selezione di opere, datate dal 2015 a tutt’oggi, la cui poetica verte su una visione congiunta dell’intelletto e delle pulsioni emotive. Nel loro insieme fanno parte del ciclo pittorico denominato “Vertically” (“Verticalmente”), avviato nel 2013, una ramificazione del quale è impostata sul concetto di una Terza Dimensione, relativa al rapporto tra conscio e inconscio e alle prospettive di conciliare consapevolmente mente e cuore, che in relazione a “Donne verso un nuovo equilibrio” sono tra corpo vissuto interiormente, corpo anatomico e mondo esterno.
La “Verticalità” – sempre intesa come percorso di pensiero – e la “Terza dimensione” – che sottintende un andare “oltre” – si riversano empaticamente nell’atto creativo delle opere prodotte dall’artista. La rassegna si qualifica, dunque, non solo per l’alta qualità dei dipinti, ma anche per la riflessione che essi inducono.
Veneta di nascita (Mogliano Veneto) e cittadina newyorkese. La sua è arte in movimento tra lo studio di New York e Venezia.
Respira quello che lei stessa definisce il suo “ossigeno”: l’espressione attraverso il colore. Disegna fin da bambina e i suoi disegni diventano acquerelli quando l’artista fiorentino Elio Bargagni, suo mentore, ne riconosce il talento. Poi gli acquerelli diventano oli e gli oli diventano acrilici.
Inizia presto a esporre, soprattutto ritratti, in cui con singolare intensità coglie la personalità degli effigiati. Studia nella costante ricerca di una libertà interiore, di una pienezza dello spirito, di un’ispirazione semplice e profonda protese alla comprensione dell’esistenza. Lavora con altri artisti in Italia e a Berlino; a Venezia segue i corsi alla Scuola Internazionale di Grafica e alla Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti. Il suo amore per l’arte, e la pittura in particolare, diventa un valore assoluto, seppur non sempre costante, che talora la vede attenta osservatrice, talaltra insofferente e assente.
Fondamentale la decisione di perfezionare gli studi all’Art Students League di New York City, dove frequenta anche un corso tenuto dal pittore Peter Cox sul valore della luce.
Nel 2000 si sente proiettata a vivere attraverso il suo personale linguaggio artistico, a esprimerlo facendolo diventare una narrazione, e persino il suo messaggio al mondo. A New York City, città amata, mette radici nel 2006 e prosegue gli studi al dipartimento di belle Arti della St. John’s University; qui riceve il riconoscimento del Rettore come studente di merito, entrando quindi col massimo dei voti al Queens College - City University of New York e si laurea Magna Cum Laude con un Bachelor in Fine Arts guadagnandosi l’Alto Riconoscimento nelle Arti del dipartimento di Belle Arti dell’Università del Queens College, CUNY. L’esperienza americana le forgia la vera identità.
D’ora in poi, l’artista è la sua arte, la sua arte è lei, l’artista. Niente può più essere scisso, Il progetto Vertically (arrivando da Becoming e passando attraverso La donna dei mille mondi) è l’input per un personale dialogo con l’infinito, cui si interessano psicologi e neuroscienziati, in primis il Dr James Stellar, col quale ha iniziato e conduce un dialogo scientifico-intellettuale che apre la strada a “concetti tridimensionali”, ovvero a una visione in continuo mutamento, da lei definita come “l’evoluzione dell’essere”.