La scimmia e il coccodrillo, l’ariete e la civetta, l’asino e la gallina. E l’artista. Non c’è gerarchia, ma dialogo e comunanza tra i soggetti ritratti da Girolamo Ciulla negli ampi disegni che compongono il percorso di L’artista e altri animali, la mostra che, il 20 maggio, apre la stagione 2017 della Galleria Susanna Orlando di Pietrasanta.
Siciliano con forti radici nella sua terra, Ciulla è anche, da 40 anni, uno degli artisti che animano la scena culturale di Pietrasanta. Nella città versiliese vive dal 1986: qui crea, in prima persona, le sue sculture in travertino, e i suoi disegni. Opere su carta, che non hanno più nulla del lavoro preparatorio alla scultura, ma vivono per sé, veri e propri dipinti. Come quelli raccolti in questa occasione dalla Galleria Susanna Orlando: disegni monocromi, realizzati quasi interamente a carboncino, di grande dimensione.
E se l’immagine con cui l’artista raffigura se stesso, solo in apparenza ironica e paradossale, attira la curiosità, tutti i soggetti rappresentati hanno pari dignità. Sono a un tempo ritratti e autoritratti, che dialogano fra loro e con la natura e che della natura parlano a chi li osserva. Ma che dialogano anche, o soprattutto, con il sacro, con il mito che da sempre è protagonista della narrazione artistica di Ciulla. Mito rappresentato, iconicamente, dai templi e dai simboli che punteggiano i disegni: osservati, creati o immaginati dagli animali protagonisti. “Gli animali disegnati da Ciulla sono (…) anche animali che sognano, che contemplano, cioè costruiscono templi”, commenta nel testo che accompagna il catalogo della mostra, lo scrittore Beppe Sebaste. “Non hanno problemi a farsi vedere in questa loro altolocata funzione. Ogni animale è correlato a un simbolo o un archetipo (il cum, il “con”) quasi un compito fisico o metafisico da assolvere”. In occasione della mostra sarà edito il catalogo numero 24 della collezione Opere Preziose.
Nato a Caltanissetta nel 1953, Girolamo Ciulla inizia a scolpire giovanissimo, ed espone per la prima volta le sue opere, in pietra lavica siciliana, già nel 1970. A metà degli anni ’80 si trasferisce a Pietrasanta, dove vive tutt’ora, e dove sceglie di lavorare il travertino: un marmo “duro”, faticoso da manipolare, ma che Ciulla, caso raro tra gli scultori contemporanei, scolpisce dall’inizio alla fine con le proprie mani, senza ricorrere all’aiuto degli artigiani. Negli anni è stato protagonista di oltre 40 mostre personali, in spazi pubblici come in gallerie private, in Italia e all’estero, oltre ad aver partecipato alle più importanti rassegne e fiere d’arte. Ricordiamo, fra le molte, la partecipazione ad EXPO2015.