All’esterno un calediscopio di fuochi d’artificio, luci e colori pulsanti illumina, in un ritmo senza fine, la facciata mediale di Museion. All’interno un finto albero di Natale decorato con lucine blu giace a terra sullo sfondo di una grande tela colorata, che rimanda a composizioni minimaliste. È “Endless” il doppio intervento realizzato da John Armelder per il Natale 2016 a Bolzano e che si svolgerà nello stesso periodo dei noti mercatini.
L’invito rivolto all’artista svizzero non è casuale: il Natale e il suo immaginario sono da anni al centro della sua produzione. Famosi i “Christmas Party”, che da oltre dieci anni Armleder festeggia con un evento spettacolare nella sua casa di Ginevra –appartenuta ad un mago- insieme a personalità da tutto il mondo. Il tema domina anche molti dei suoi lavori, come per esempio i tavoli cosparsi di neve a cui si accostano le note “pour painting”, tele composte da colate di colore acrilico, smalti metallici, lacche e glitter – oppure le tele intessute di palline e decorazioni natalizie, o ancora gli specchi colorati intercalati da neon.
Tra gli ultimi interventi site specific si ricorda, nel Natale 2015, quello per le vetrine storiche della Rinascente di Milano “Let it Shine, Let it Shine, Let it Shine. It’s Xmas again!”.
Le opere di Armelder sono intenzionalmente caratterizzate dall’iperdecorativismo e da un’opulenza di luci, lacche e glitter, effetti visivi studiati e sorprendenti, che ostentano una matrice marcatamente kitsch. L’artista svizzero, che ha attraversato la storia delle neo-avanguardie, è noto per l’eterogeneità del suo lavoro, in cui riesce a coniugare spirito fluxus e pittura astratta, ready-made e scultura, performance e installazione, sottraendosi al contempo da ogni definizione univoca e categorica: tutto nella sua produzione è in continua trasformazione e ogni cosa, come nella vita, fluisce con naturalezza da una forma all’altra.
John Armleder nasce a Ginevra nel 1948 dove studia all’Ecole des Beaux-Arts. La sua produzione artistica inizia negli anni Sessanta, quando aderisce al gruppo Fluxus. Nel 1969 fonda il gruppo Ecart insieme a Patrick Lucchini e Claude Rychner. Grazie all’esperienza con Ecart, Armleder concepisce un’arte che perduta la sua aura di sacralità, si fa ironia, invenzione, gioco. Nel 1986 rappresenta la Svizzera alla Biennale di Venezia. Vive e lavora tra New York e la sua città natale.