Una rilettura in chiave contemporanea della Divina Commedia per studenti e famiglie, un percorso interattivo di conoscenza dell’universo di Dante raccontato dalla voce di Pierfrancesco Favino e la cornice del luogo più bello da dove ammirare Firenze, Villa Bardini: queste le caratteristiche del progetto culturale La Divina Commedia di Venturino Venturi, una mostra sostenuta e promossa da Generali Italia attraverso “Valore Cultura” - il programma con cui la Compagnia promuove la diffusione di attività culturali per renderle accessibili a un pubblico sempre più vasto e per creare valore per il territorio - e in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron. La mostra e l’ingresso alla villa saranno gratuiti per i cinque mesi del periodo dell’esposizione.
L’iniziativa consente di rileggere e ammirare i versi di Dante interpretati in chiave contemporanea dall’artista toscano Venturino Venturi (Loro Ciuffenna, 6 aprile 1918 – Terranuova Bracciolini, 28 gennaio 2002) che fu uno straordinario interprete della cultura del secondo Novecento.
In mostra sono esposte per la prima volta 54 opere su carta disegnate da Venturi nei primi anni ‘80 e ideate insieme al raffinato poeta dell’ermetismo Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), in cui sono rappresentate alcune terzine della Divina Commedia, scelte dallo stesso Luzi con lo scrittore e saggista Giancarlo Buzzi (Como, 18 aprile 1929 – Milano, 2 maggio 2015), destinate a comporre una edizione della Divina Commedia realizzata nel 1984 da Edizioni Pananti Firenze per l’approssimarsi della ricorrenza dei settecentoventi anni dalla nascita del sommo poeta - che cadeva nel 1985.
Dalla riflessione visiva ed espressiva degli artisti sul linguaggio delle tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) scaturisce un risultato singolarmente affascinante che permette di interrogarsi ancora sulla natura dei messaggi contenuti nella Commedia e proporne una rinnovata lettura.
Novità assoluta, la visita della mostra – arricchita da innovative soluzioni tecnologiche – è anche un’esperienza “immersiva”: installazioni multimediali riproducono l’immaginario dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, partendo dalle illustrazioni di Botticelli del classico dantesco arrivando alle opere di Venturi mentre una voce narrante – quella dell’attore Pierfrancesco Favino – interpreta i passi di maggior fascino del Poema, rendendo ancor più suggestivo il percorso espositivo.
La mostra La Divina Commedia di Venturino Venturi vede il patrocinio del Comune di Firenze e della Società Dantesca con la collaborazione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è organizzata da Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron con il coordinamento di Arthemisia Group ed è promossa e sostenuta da Generali Italia. L’esposizione ospitata dal 29 settembre 2016 al 26 febbraio 2017 a Villa Bardini Peyron a Firenze è curata da Lucia Fiaschi, direttrice dell’Archivio e del Museo Venturino Venturi.
In linea con le finalità di “Valore Cultura”, la mostra sarà accompagnata da un ricco e articolato programma di attività dedicate agli studenti: visite guidate e laboratori didattici per tutte le scuole. A questo si aggiungono workshop e seminari di grafica e fotografia per i licei che coinvolgeranno gli studenti nella produzione di un e-printing sulla Divina Commedia e in altre mostre su questo tema, presso gli istituti che aderiscono all’iniziativa.
La mostra vuole, attraverso l’opera di Venturino Venturi e Mario Luzi – protagonisti della scena artistica e letteraria del Novecento e legati da una grande amicizia – raccontare l’idea di una Divina Commedia contemporanea.
I due, profondamente toscani di nascita e anche di cultura, ritenevano importante rapportarsi con la Divina Commedia di Dante o meglio, per usare le parole di Luzi, con “lo spirito ascetico e il criterio cosmologico che la fanno divampare, il naturale e il soprannaturale” del poema stesso.
Nasce così un viaggio all’interno dell’universo dantesco – accompagnati anche da Buzzi coinvolto nella selezione delle terzine dantesche – lungo il quale Venturi rinnova l’espressione dei personaggi e delle storie.
Particolarmente intense sono le tavole dedicate al Paradiso: Luzi scrisse che Venturi aveva «condotto mirabilmente, tra chiari volumi, luminose assenze di volume, tracce, aggregazioni, e rarefazioni di segni, la sua schermaglia contro il limite, contro l'insufficienza umana del mezzo che insegue per catturarlo il linguaggio della luce, della danza, della assoluta quiete contemplativa […].” M. Luzi, Se Venturino incontra Dante, in La Nazione, Firenze, 20 dicembre 1984.