“È come se la pittura si vedesse, come se avesse gli occhi e le mani e si guardasse e toccasse da sola, oppure come se si percepisse senza toccarsi, e sapesse tutto di sé, in un luogo che è della pittura, in cui sta immersa”. Così scrive di se stesso il grande artista torinese Marco Gastini.
La sua personale “Duetti” si inaugurerà domenica 22 marzo alle ore 19 presso la nuovissima sede di Nicola Pedana Arte Contemporanea in piazza Matteotti 60 a Caserta. L’esposizione rimarrà aperta fino al 10 maggio 2015. In occasione del vernissage sarà presentato il catalogo con testi di Valeria D’Urso.
Il progetto espositivo dal titolo “Duetti” coinvolge lo spettatore con un pensiero artistico incentrato su elementi archetipici del gesto, del segno e della materia, verso lo spazio sia fisico che mentale come luogo d’azione della pittura. Le opere si attirano in tensione con rimandi ed echi di colore e di materia, coinvolgendo tutti i lavori in un percorso ambientale. Accomunano tutte le opere i materiali eterogenei tradizionalmente non pittorici che, con la loro fisicità espressiva, rendono partecipe l’attenzione percettiva dello spettatore attraverso una forte tensione sensoriale.
Ed è ancora Gastini a definire la ragione d’essere della sua ricerca artistica: “La mia pittura aspira alla trasparenza e alla sospensione, vibra e si libra all’interno, non è mai data una volta per tutte e non è mai dichiarata esplicitamente”.
Marco Gastini è nato nel 1938 a Torino, dove vive e lavora. Dalla fine degli anni Sessanta sviluppa un’originale ricerca sulla pittura, indagata negli elementi che ne determinano il grado espressivo essenziale: il segno, la presenza spaziale, l’azzeramento cromatico. Nelle opere degli anni Ottanta compaiono il colore e un frequente impiego di materiali tradizionalmente non pittorici, taluni anche carichi di un vissuto umano, come legno, metalli, minerali, pergamena; i titoli perdono il registro minimale per diventare narrativi o evocativi. Dagli anni Novanta continua la contaminazione fra materiali eterogenei che interagiscono fra loro e con l’ambiente, talvolta in scala monumentale, per creare coinvolgenti campi di energia e irradiare una tensione nello spazio che ingeneri emozioni nello spettatore.
In Italia, Gastini ha esposto le sue opere nelle principali città e in particolare ha lavorato a lungo con la Galleria Martano di Torino e con il Salone Annunciata di Milano. Ha ideato installazioni site-specific, come a Castel Burio (1987) o a Siena (1997); ha partecipato alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1982. Fra le mostre degli ultimi anni si annoverano quelle tenute alla Galleria dello Scudo di Verona (2008-2009), alla Galleria Giorgio Persano di Torino (2007), alla Galleria dell’Oca di Roma (2005).
All’estero, sin dagli anni Settanta, ha preso parte a diverse collettive sulla situazione dell’arte italiana e ha tenuto esposizioni personali in numerose gallerie: tra le altre, Annemarie Verna di Zurigo, John Weber di New York, Walter Storms di Monaco di Baviera.
Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato grandi mostre antologiche: la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, per prima, nel 1982, quindi la Galleria Civica di Modena (1983) e il PAC di Milano (1984); nel decennio successivo la Galleria Civica d’Arte Moderna di Bologna (1992), la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento e i Kunstverein di Francoforte e St. Gallen (1993), l’Orangerie im Schlosspark Belvedere di Weimar (1998). Più recenti sono le grandi retrospettive organizzate dalla GAM di Torino assieme alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco (2001) e dal CAMeC di La Spezia con la Kunsthalle di Göppingen (2005).Nell’ultimo decennio, oltre a numerose partecipazioni a mostre collettive, ha tenuto personali alla Otto Gallery di Bologna (2006), Giorgio Persano di Torino (2008), Galleria dello Scudo di Verona (2008-2009); più recenti quelle del 2011 alla Walter Storms Galerie di Monaco di Baviera e del 2012 al MAMbo di Bologna.